News 2000
XI edizione del premio Carrara
29 Luglio 2000
Sabato 29 luglio 2000, alle ore 18, 30, presso il teatro comunale di Piazza Zannelli, l'associazione culturale "Famiglia Suffoletta" organizza l'XI Edizione del Premio Filomena Carrara. Nel corso della manifestazione saranno premiati i vincitori del concorso per cortometraggi, in video e saranno conferiti riconoscimenti a personalità della cultura, del giornalismo e dell'economia.
Cena dell'Associazione De Stephanis con i ragazzi di Chernobyl
28 Luglio 2000
In occasione della fine del loro soggiorno italiano promosso da Legambiente, L'Associazione Culturale "Pietro De Stephanis" venerdì 28 luglio 2000 ha ospitato i ragazzi provenienti da Chernobyl a Pettorano. Dopo aver visitato il castello Cantelmo, i ragazzi, i loro accompagnatori, e diverse persone di Pettorano fra cui il Sindaco, hanno partecipato ad una cena organizzata dall'Associazione "De Stephanis" in piazza Zannelli.
Assemblea cittadina sulla vicenda Telecom. Il documento finale
15 Luglio 2000
NO ALL’ANTENNA TELECOM!
L’Assemblea dei cittadini di Pettorano, riunita il giorno 15 luglio 2000, presso Palazzo Cantelmo, per esprimere valutazioni sulla richiesta della TELECOM di installare una antenna per la telefonia mobile a ridosso del centro abitato, dopo ampio dibattito, che ha visto la partecipazione dell’assessore Giuseppe Berarducci, in rappresentanza del Sindaco, del consigliere Giovanni Ferrari, dei consiglieri della minoranza Franco Oddi e Antonio Carrara, del segretario dei DS Pasquale Orsini e di numerosi cittadini è pervenuta alle seguenti decisioni.
1. Si ritiene assolutamente inaccettabile dare attuazione al progetto Telecom, come a qualsiasi altro analogo, perché nessuna ragione o interesse aziendale giustifica il rischio per la popolazione derivante dalla prolungata esposizione alle onde elettromagnetiche. Nessuno infatti oggi, a livello nazionale o internazionale, è nella condizione di affermare con assoluta certezza che non vi siano conseguenze per la salute né esattamente quali siano le soglie di rischio. Lo stesso quadro normativo è in continua evoluzione e si attende una nuova legge quadro che riordini la materia: quella attualmente in discussione al Senato si fonda sul “principio della massima cautela”.
2. Il paese ha da tempo scelto in maniera inequivocabile di costruire il suo futuro sulla valorizzazione piena delle risorse storiche, architettoniche ed ambientali, in particolare con la recente istituzione della Riserva Naturale del Genzana ed il restauro del Castello Cantelmo. Realizzare un’antenna delle dimensioni proposte, a pochi metri dal Castello, ai margini della via “Napoleonica” e all’interno della Riserva, costituisce un attentato al valore di questa scelta per la violenza dell’impatto ambientale e paesaggistico.
3. Si considera inoltre, che la realizzazione del progetto Telecom potrebbe costituire un pericoloso precedente e dare il via al proliferare di altre iniziative simili.
Per le considerazioni di cui sopra, pienamente condivise dai rappresentanti dell’Amministrazione, l’assemblea decide:
- di costituire un Comitato Permanente di Cittadini per garantire la partecipazione diretta e democratica della popolazione nella battaglia per tutelare gli interessi della collettività ed impedire l’attuazione del progetto in questione. Il Comitato parteciperà a tutte le fasi dello sviluppo della vicenda e dovrà essere informato e documentato adeguatamente dall’Amministrazione;
- di impegnare il Consiglio Comunale a pronunciarsi in maniera inequivocabile per la reiezione del progetto, e l’Amministrazione ad attivarsi per la ricerca di un percorso amministrativo e di iniziativa politica che impedisca la realizzazione del progetto Telecom;
- di riconvocare un’assemblea cittadina alla presenza del Sindaco, prima del prossimo consiglio comunale al quale è opportuno pervenire con la piena unità d’intenti di tutti i consiglieri ed in sintonia con la volontà dei cittadini, così come emerso nel corso dell’assemblea odierna.
1. Si ritiene assolutamente inaccettabile dare attuazione al progetto Telecom, come a qualsiasi altro analogo, perché nessuna ragione o interesse aziendale giustifica il rischio per la popolazione derivante dalla prolungata esposizione alle onde elettromagnetiche. Nessuno infatti oggi, a livello nazionale o internazionale, è nella condizione di affermare con assoluta certezza che non vi siano conseguenze per la salute né esattamente quali siano le soglie di rischio. Lo stesso quadro normativo è in continua evoluzione e si attende una nuova legge quadro che riordini la materia: quella attualmente in discussione al Senato si fonda sul “principio della massima cautela”.
2. Il paese ha da tempo scelto in maniera inequivocabile di costruire il suo futuro sulla valorizzazione piena delle risorse storiche, architettoniche ed ambientali, in particolare con la recente istituzione della Riserva Naturale del Genzana ed il restauro del Castello Cantelmo. Realizzare un’antenna delle dimensioni proposte, a pochi metri dal Castello, ai margini della via “Napoleonica” e all’interno della Riserva, costituisce un attentato al valore di questa scelta per la violenza dell’impatto ambientale e paesaggistico.
3. Si considera inoltre, che la realizzazione del progetto Telecom potrebbe costituire un pericoloso precedente e dare il via al proliferare di altre iniziative simili.
Per le considerazioni di cui sopra, pienamente condivise dai rappresentanti dell’Amministrazione, l’assemblea decide:
- di costituire un Comitato Permanente di Cittadini per garantire la partecipazione diretta e democratica della popolazione nella battaglia per tutelare gli interessi della collettività ed impedire l’attuazione del progetto in questione. Il Comitato parteciperà a tutte le fasi dello sviluppo della vicenda e dovrà essere informato e documentato adeguatamente dall’Amministrazione;
- di impegnare il Consiglio Comunale a pronunciarsi in maniera inequivocabile per la reiezione del progetto, e l’Amministrazione ad attivarsi per la ricerca di un percorso amministrativo e di iniziativa politica che impedisca la realizzazione del progetto Telecom;
- di riconvocare un’assemblea cittadina alla presenza del Sindaco, prima del prossimo consiglio comunale al quale è opportuno pervenire con la piena unità d’intenti di tutti i consiglieri ed in sintonia con la volontà dei cittadini, così come emerso nel corso dell’assemblea odierna.
Lettera aperta di Franco Oddi al Sindaco
16 Luglio 2000
Lettera aperta al Sindaco
Egregio Sindaco,
nella sua lettera indirizzata all'Associazione Culturale 'Pietro De Stephanis' dichiara che la mia amministrazione, "agendo in modo grossolano e superficiale", ha provocato un danno alla Comunità e all'Erario non regolarizzando l'affitto di detta Associazione.
Come mai Lei dopo oltre un anno che "prova" a fare il Sindaco non ha regolarizzato il tutto? Perché invece di accanirsi verso chi utilizza 3 metri quadrati di stanza non impegna la stessa volontà nel regolarizzare la posizione dell'affitto della casa parcheggio occupata da una giovane coppia che si ostina a non voler pagare come le altre che si trovano nella stessa situazione?
La nostra non è stata una amministrazione superficiale e Lei questo lo sa molto bene. E' stata una amministrazione che ha prodotto moltissimo per Pettorano sul Gizio e le cose 'concrete' realizzate dal 1995 al 1999 sono sotto gli occhi di tutti. Di questo ringrazio tutti coloro che hanno collaborato con onestà, con senso di responsabilità, impegnandosi a lavorare serenamente, riuscendo a dare una svolta a questo nostro paese.
Possiamo capire perché Lei critica il nostro operato: non ha argomentazioni da opporre a chi non condivide le scelte folli e distruttive fatte in questo anno di 'non-amministrazione' che hanno bloccato lo sviluppo intrapreso negli anni precedenti.
A dire il vero alcune decisioni Lei le ha prese. Ad esempio, quella di aumentare le tasse ai cittadini applicando, per la prima volta, l'addizionale IRPEF; quella di portare la sua indennità a 2.800.000 lire al mese e aumentando anche quella per gli assessori.
Noi siamo consapevoli che la cosa pubblica non è un circolo privato, si ricordi, però, che non è nemmeno un affare di poche famiglie.
Non è qualcosa di eccezionale che li ascolti e parli con tutti, perché un Sindaco ha il dovere di comportarsi in tale maniera. Le consigliamo di ascoltare e parlare, ma non di agire, perché le poche volte che ha cercato di farlo le conseguenze sono state negative per la cittadinanza, come ad esempio l'ultimo caso riguardante l'installazione dell'antenna per la telefonia mobile nel nostro territorio.
C'è qualcosa che Lei potrebbe fare per il bene di questo paese: quello di dimettersi!
Pettorano 16/07/2000
Franco Oddi
nella sua lettera indirizzata all'Associazione Culturale 'Pietro De Stephanis' dichiara che la mia amministrazione, "agendo in modo grossolano e superficiale", ha provocato un danno alla Comunità e all'Erario non regolarizzando l'affitto di detta Associazione.
Come mai Lei dopo oltre un anno che "prova" a fare il Sindaco non ha regolarizzato il tutto? Perché invece di accanirsi verso chi utilizza 3 metri quadrati di stanza non impegna la stessa volontà nel regolarizzare la posizione dell'affitto della casa parcheggio occupata da una giovane coppia che si ostina a non voler pagare come le altre che si trovano nella stessa situazione?
La nostra non è stata una amministrazione superficiale e Lei questo lo sa molto bene. E' stata una amministrazione che ha prodotto moltissimo per Pettorano sul Gizio e le cose 'concrete' realizzate dal 1995 al 1999 sono sotto gli occhi di tutti. Di questo ringrazio tutti coloro che hanno collaborato con onestà, con senso di responsabilità, impegnandosi a lavorare serenamente, riuscendo a dare una svolta a questo nostro paese.
Possiamo capire perché Lei critica il nostro operato: non ha argomentazioni da opporre a chi non condivide le scelte folli e distruttive fatte in questo anno di 'non-amministrazione' che hanno bloccato lo sviluppo intrapreso negli anni precedenti.
A dire il vero alcune decisioni Lei le ha prese. Ad esempio, quella di aumentare le tasse ai cittadini applicando, per la prima volta, l'addizionale IRPEF; quella di portare la sua indennità a 2.800.000 lire al mese e aumentando anche quella per gli assessori.
Noi siamo consapevoli che la cosa pubblica non è un circolo privato, si ricordi, però, che non è nemmeno un affare di poche famiglie.
Non è qualcosa di eccezionale che li ascolti e parli con tutti, perché un Sindaco ha il dovere di comportarsi in tale maniera. Le consigliamo di ascoltare e parlare, ma non di agire, perché le poche volte che ha cercato di farlo le conseguenze sono state negative per la cittadinanza, come ad esempio l'ultimo caso riguardante l'installazione dell'antenna per la telefonia mobile nel nostro territorio.
C'è qualcosa che Lei potrebbe fare per il bene di questo paese: quello di dimettersi!
Pettorano 16/07/2000
Franco Oddi
Risposta dell'Associazione "De Stephanis" al Sindaco
11 Luglio 2000RISPOSTA ALLA LETTERA APERTA DEL SINDACO DI PETTORANO SUL GIZIO
Egregio signor Sindaco,
abbiamo letto la Sua lettera di risposta e La rassicuriamo sul fatto che siamo sempre equilibrati e sereni, tanto equilibrati e sereni che abbiamo voluto sottoporre all'attenzione di tutti una vicenda che ci riguarda e che riguarda tutti i cittadini che hanno a cuore la storia, le tradizioni e la cultura pettoranese. Perché è di questo che l'associazione "De Stephanis" si occupa, non di altro: la nostra associazione non deve fare affari, non deve presentarsi alle elezioni, non deve fare carriere, non gestisce soldi pubblici. In dieci anni di attività ha ricevuto dalle amministrazioni comunali che si sono succedute qualche centinaio di migliaia di lire di contributi, a fronte di un'attività che ha offerto al nostro paese cinque pubblicazioni, decine di incontri, convegni, conferenze, il recupero di tradizioni culturali, manifestazioni spettacolari e ricreative, un sito internet.
Ora Lei, che di questo paese conosce pochissimo perché nato, cresciuto e vissuto fino a pochi anni fa a Sulmona, ci viene a parlare di "danno per la Comunità e per l'Erario"!!
Vorremmo che spiegasse ai cittadini di Pettorano a quale danno si riferisce. Vorremmo che spiegasse ai cittadini che le altre associazioni (Pro Loco, associazione anziani, "Il Muretto"), per locali ben più ampi e confortevoli di quello occupato dalla "De Stephanis" pagano (quanto pagano!) cifre simboliche di 100.000 lire l'anno.
Per evitare "danni" al Comune, come dice Lei, siamo disponibili a pagare non solo l'arretrato relativo alla nostra sede ma Le offriamo il doppio di quanto pagano tutte le altre associazioni per affittare i locali da esse occupati.
Nella nostra precedente lettera Le chiedevamo di risponderci. La ringraziamo per averlo fatto ma, allo stesso tempo, non possiamo non rilevare che Lei, così rispettoso degli aspetti formali, si è fatto prendere dalla penna quando ci ha fatto notificare una ordinanza illegittima e, nella lettera aperta, si è lasciato andare ad affermazioni palesemente false. Vogliamo chiarirLe che non siamo "abusivi", tanto è vero che Lei stesso, per un anno intero, non ci ha mai contestato nulla, ben sapendo che occupavamo un locale comunale.
Vorremmo rassicurarLa, infine, sul fatto che non siamo pretestuosi e non facciamo supposizioni. Ci basiamo sui fatti, ed i fatti dicono:
1. che Lei ci sfratta dalla sede;
2. che prende come scusa l'assenza di un contratto;
3. che non ci risponde sulla disponibilità di altre sedi.
Le abbiamo dato la disponibilità a lasciare l'attuale locale proponendoLe come alternativa un locale che il Comune non utilizza ma Lei ci risponde che non abbiamo il contratto; Le proponiamo di stipulare un contratto ma Lei non vuole; Le proponiamo di affittarci il locale dell'ex guardia medica, anche temporaneamene, ma Lei o non ci risponde o ci risponde che i programmi dell'amministrazione non lo consentono; Le chiediamo quali sono questi programmi ma non è possibile saperlo. A qualsiasi cittadino di buon senso, non solo a noi, questo comportamento appare pretestuoso.
Cordialmente
Pettorano sul Gizio 11/7/2000
Associazione Culturale "Pietro De Stephanis"
PS. Le domande agli amministratori passati Le rivolga direttamente a loro e non a noi, altrimenti è Lei che fa politica facendo finta di non farla.
abbiamo letto la Sua lettera di risposta e La rassicuriamo sul fatto che siamo sempre equilibrati e sereni, tanto equilibrati e sereni che abbiamo voluto sottoporre all'attenzione di tutti una vicenda che ci riguarda e che riguarda tutti i cittadini che hanno a cuore la storia, le tradizioni e la cultura pettoranese. Perché è di questo che l'associazione "De Stephanis" si occupa, non di altro: la nostra associazione non deve fare affari, non deve presentarsi alle elezioni, non deve fare carriere, non gestisce soldi pubblici. In dieci anni di attività ha ricevuto dalle amministrazioni comunali che si sono succedute qualche centinaio di migliaia di lire di contributi, a fronte di un'attività che ha offerto al nostro paese cinque pubblicazioni, decine di incontri, convegni, conferenze, il recupero di tradizioni culturali, manifestazioni spettacolari e ricreative, un sito internet.
Ora Lei, che di questo paese conosce pochissimo perché nato, cresciuto e vissuto fino a pochi anni fa a Sulmona, ci viene a parlare di "danno per la Comunità e per l'Erario"!!
Vorremmo che spiegasse ai cittadini di Pettorano a quale danno si riferisce. Vorremmo che spiegasse ai cittadini che le altre associazioni (Pro Loco, associazione anziani, "Il Muretto"), per locali ben più ampi e confortevoli di quello occupato dalla "De Stephanis" pagano (quanto pagano!) cifre simboliche di 100.000 lire l'anno.
Per evitare "danni" al Comune, come dice Lei, siamo disponibili a pagare non solo l'arretrato relativo alla nostra sede ma Le offriamo il doppio di quanto pagano tutte le altre associazioni per affittare i locali da esse occupati.
Nella nostra precedente lettera Le chiedevamo di risponderci. La ringraziamo per averlo fatto ma, allo stesso tempo, non possiamo non rilevare che Lei, così rispettoso degli aspetti formali, si è fatto prendere dalla penna quando ci ha fatto notificare una ordinanza illegittima e, nella lettera aperta, si è lasciato andare ad affermazioni palesemente false. Vogliamo chiarirLe che non siamo "abusivi", tanto è vero che Lei stesso, per un anno intero, non ci ha mai contestato nulla, ben sapendo che occupavamo un locale comunale.
Vorremmo rassicurarLa, infine, sul fatto che non siamo pretestuosi e non facciamo supposizioni. Ci basiamo sui fatti, ed i fatti dicono:
1. che Lei ci sfratta dalla sede;
2. che prende come scusa l'assenza di un contratto;
3. che non ci risponde sulla disponibilità di altre sedi.
Le abbiamo dato la disponibilità a lasciare l'attuale locale proponendoLe come alternativa un locale che il Comune non utilizza ma Lei ci risponde che non abbiamo il contratto; Le proponiamo di stipulare un contratto ma Lei non vuole; Le proponiamo di affittarci il locale dell'ex guardia medica, anche temporaneamene, ma Lei o non ci risponde o ci risponde che i programmi dell'amministrazione non lo consentono; Le chiediamo quali sono questi programmi ma non è possibile saperlo. A qualsiasi cittadino di buon senso, non solo a noi, questo comportamento appare pretestuoso.
Cordialmente
Pettorano sul Gizio 11/7/2000
Associazione Culturale "Pietro De Stephanis"
PS. Le domande agli amministratori passati Le rivolga direttamente a loro e non a noi, altrimenti è Lei che fa politica facendo finta di non farla.




